sabato 26 gennaio 2013

Allerta alimentare: cartoni per pizza al piombo segnalati dal sistema di allerta alimentare della Valle d’Aosta. Si vigili sul territorio nazionale



Dopo che il sistema di allerta alimentare della Valle d’Aosta ha segnalato il ritiro dal mercato di due lotti di cartoni per pizza e calzone a causa di un rischio chimico, in particolare per la presenza di piombo torna in auge la questione della pericolosità delle confezioni e contenitori utilizzati per il trasporto di prodotti alimentari anche quelli più apprezzati e diffusi come la pizza.
Si stima, infatti, che quotidianamente nel Nostro Paese oltre 1,5 milioni di pizze vengono preparate e trasportate in confezioni di cartone, che a norma di legge devono essere prodotte a base di cellulosa vergine.
Sul tema, la nostra normativa è tra le più severe in Europa e vieta l’impiego di materiale riciclato e anche la presenza di scritte all’interno dei contenitori che trasportano questo tipo di alimenti.
La  necessità di  questo genere di precauzioni scaturisce dall’esigenza di evitare qualsiasi contaminazione di un alimento come la pizza che per natura è umido e ricco di grassi  e perciò in grado di estrarre dal cartone sostanze sgradite soprattutto quando viene inserita appena sfornata e quindi calda anche a 60/65°C  e per diversi minuti. Tutte condizioni ideali a favorire la migrazione. Nel cartone riciclato, infatti, non è raro trovare tracce di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche.
Secondo quanto riferito dall’allerta in questione, entrambi i lotti sono in corso il ritiro o già ritirati dai punti vendita.
Alla luce di tale notizia, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene utile da parte delle autorità sanitarie ma anche dei NAS dei carabinieri, un’indagine a campione sul territorio al fine di verificare l’utilizzo corretto di cartoni di cellulosa vergine e non di materiale riciclato.

sabato 19 gennaio 2013

Auto e stranieri

COMUNICATO STAMPA

Sicurezza stradale: più a rischio gli stranieri negli incidenti stradali

C’è chi crede che questo Paese debba essere ancora off limits per gli stranieri, ma ancora non si è reso conto che la storia, le migrazioni degli ultimi anni, la globalizzazione ci stanno rendendo una nazione multietnica con la conseguente evoluzione degli schemi della società cui eravamo abituati modificata anche dalle abitudini della popolazione che pur provenendo da altri paesi ha deciso di risiedere stabilmente nel Nostro.
Sono quasi cinque milioni gli stranieri che risiedono stabilmente in Italia, dei quali ben oltre la metà, circa 2,6 milioni, muniti di patente. Di questi 1,4 milioni hanno conseguito l’abilitazione alla guida in Italia. Mentre sono 2,7 milioni le automobili e più di 250.000 moto, i mezzi intestati agli stranieri.
Chiaramente però, la diversità di abitudini e di comportamenti alla guida che variano da nazione a nazione, la scarsa conoscenza di leggi e regolamenti ma anche della segnaletica nostrana, comportano un aggravamento dei problemi di sicurezza stradale se si pensa che già nel Belpaese normalmente e da decenni i sinistri stradali siano forieri di rilevanti ripercussioni sul nostro sistema economico e sociale. Basti pensare che solo nel 2011 nel Nostro Paese ci sono stati in conseguenza degli incidenti stradali ben 3.860 morti, 292.019 feriti e costi sociali per oltre 28 miliardi di euro, che corrispondono ad una cifra prossima al 2% del PIL nazionale.
Da segnalare che per rimediare agli inconvenienti dettati dalla possibilità di problemi connessi alla difformità delle abitudini alla guida, l’ACI abbia lanciato un programma in tal senso che prevede 1.000 corsi gratuiti di guida sicura l’anno dedicati agli stranieri per tre anni e la realizzazione di un call center multilingue per consulenza legale e tecnica sui problemi legati alla mobilità.
In particolare, le lezioni in questione vengono effettuate presso il centro Aci-Sara di Vallelunga nei pressi di Roma. Il progetto è partito lo scorso anno con la partecipazione di almeno 1.300 automobilisti stranieri che sono stati nominati “Ambasciatori di Sicurezza Stradale”.
Anche nel corso di quest’anno sono previste 18 giornate, che vedranno la partecipazione di 60 “allievi” ciascuna che potranno recarsi a Vallelunga con pullman messi a disposizione dall’organizzazione. Le giornate d’insegnamento si svolgono nei week end e i partecipanti sono selezionati dalle comunità nazionali per far si che ogni gruppo abbia una composizione omogenea.
Una volta superato il corso, i 3.000 stranieri che vi hanno preso parte sono nominati “Ambasciatori di sicurezza stradale” presso le proprie famiglie e le rispettive comunità nazionali, con l’impegno a promuovere il rispetto delle regole e, in particolare, l’importanza dell’uso delle cinture di sicurezza (anche posteriori), dei seggiolini omologati per il trasporto dei bambini, degli auricolari e dei sistemi viva-voce per il cellulare e i pericoli della guida sotto l’effetto di alcol e droghe.
Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene che iniziative del genere debbano avere maggiore diffusione anche in relazione a tutti gli obblighi che vigono in Italia quale quello della copertura R.C. Auto, spesso sottovalutato in quanto non esistente in tutte le nazioni, anche perché è vero che la sicurezza stradale non è una questione di razza o di colore della pelle ed anzi l’educazione in tal senso può costituire un ulteriore ed importante momento di accoglienza e d’integrazione.

venerdì 18 gennaio 2013

Patatine fritte

Alimentazione: le patatine se fritte con extravergine sono anti-invecchiamento


Uno studio del dipartimento di Scienza degli alimenti della facoltà di Agraria dell'Università di Napoli ha preso in esame il ciclo di cottura di una normale friggitrice domestica mettendo fine a un lunga sfida tra i fornelli tra extravergine e semi. Secondo il Consorzio olivicolo italiano Unaprol che ha citato lo studio, le patatine fritte nell'olio extra vergine di oliva non fanno male, sono più digeribili di quelle cotte con altri oli alimentari e anche più ricche di sostanze antiossidanti che combattono l'invecchiamento. Infatti è stato documentato che da ogni 100 grammi di patatine fritte per 7-8 minuti alla temperatura di 180-200 gradi con olio extra vergine, è stato possibile estrarre e dosare tra i 3 e gli 8 mg di sostanze fenoliche antiossidanti.
Il presidente di Unaprol, Massimo Gargano ha dichiarato che "L'olio extra vergine di qualità resiste alle elevate temperature meglio di altri oli alimentari per il basso contenuto di componenti polinsaturi e per la presenza di antiossidanti, anche dopo diverse ore di frittura continua.Peccato che di patate fritte con l'olio extra vergine di oliva, ve ne siano ancora così poche in commercio".
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” questo è possibile perché durante la frittura l'olio extra vergine rilascia parte degli antiossidanti più idrosolubili (idrossitirosolo), arricchendo i cibi fritti di questi benefici componenti naturali.

martedì 8 gennaio 2013

Preservativi falsi

COMUNICATO STAMPA

Milioni di preservativi falsi contrabbandati in Europa, negli ultimi 18 mesi, aumentando il rischio di malattie sessualmente trasmissibili

Che la contraffazione non conoscesse limiti né frontiere è un dato di fatto, ma che si arrivasse a tanto è difficile arrivare a pensarlo. Giunge dal Regno Unito, infatti, un allarme che potrebbe far sorridere, ma è più serio di quanto si pensi: milioni di preservativi prodotti in Estremo Oriente che utilizzano materiali meno costosi tanto da renderli molto meno resistenti degli standard normali, avrebbero invaso i mercati europei negli ultimi 18 mesi. A denunciarlo in Italia è lo “Sportello dei Diritti”.
L’MHRA, l'agenzia governativa britannica che si occupa della regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari ha preso così sul serio l’allarme che ha fatto impiegare cani addestrati per scovare i preservativi contraffatti che sono riusciti a consentire sequestri di notevole entità sia all'aeroporto di Heathrow, che nello Yorkshire.
I condom fasulli, secondo gli esperti, utilizzano materiali a basso costo e potrebbero aumentare i rischi di malattie sessualmente trasmissibili o portare a gravidanze indesiderate.
I contraffattori sono persino riusciti a copiare marchi ben noti per convincere sulla genuinità dei prodotti falsi, mettendoli sul mercato al posto di quelli originali.
I profilattici contraffatti, come si diceva, verrebbero prodotti in Estremo Oriente ed acquistati per pochi centesimi e poi venduti a prezzi di mercato.
Non avendo a disposizione dati su eventuali sequestri in Italia, e raccogliendo l’allarme lanciato dalle autorità britanniche e da alcuni media del paese d’oltremanica, Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ritenendo auspicabile un’intensificazione dei controlli da parte delle autorità sanitarie, invita, al contempo, tutti i cittadini a rivolgersi solo a farmacie e rivenditori ritenuti generalmente affidabili per l’acquisto di preservativi anche perché i falsi sono stati scoperti principalmente in attività commerciali nei quali non vengono abitualmente venduti e addirittura sulle bancarelle dei mercati.

lunedì 7 gennaio 2013

Gli italiani poveri risparmiano sul riscaldamento

COMUNICATO STAMPA

Le famiglie italiane tagliano il riscaldamento. La cosiddetta “fuel poverty” colpisce anche gli italiani. L’impennata delle bollette energetiche e la crisi stanno costringendo a spegnere le caldaie nel pieno dell'inverno

Nel Regno Unito la chiamano “fuel poverty”, che detta in parole italiane è quel fenomeno d progressivo impoverimento delle famiglie che le costringe a dover tagliare il riscaldamento a causa dei costi sempre maggiori delle bollette energetiche e alla difficoltà di arrivare a fine mese.
Un sondaggio effettuato nel paese d’Oltremanica ha rilevato che arriva al 23 % il numero delle famiglie costrette a scegliere tra l’alimentazione dei loro bambini e il “normale” riscaldamento delle proprie case, mentre molti si stanno imbacuccando con vestiti extra e coperte per cercare di mantenersi più al caldo anche nella propria dimora. Il 56 %, invece spegne la caldaia quando i propri piccoli sono a scuola o comunque fuori casa.
E le previsioni non sono rosee: gli esperti arrivano a dire che il numero di famiglie colpite da “fuel poverty” raddoppierà entro il 2016.
Se in Gran Bretagna è soprattutto l’impennata dei costi energetici a causare queste drammatiche situazioni che hanno una diffusione senza precedenti negli ultimi tre decenni, in Italia le segnalazioni che giungono allo “Sportello dei Diritti” sono nello stesso segno, ma aggravate da una crisi economica ancor più evidente anche se forse non si è giunti al picco anche perché l’inverno che stiamo vivendo è senz’altro più mite di quello dei paesi del nord Europa.
La colpa di questa situazione per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” va ricercata nelle ricette assolutamente sbagliate per uscire dalla crisi che sono state indirizzate ad assurdi tagli che sono andati a colpire i comuni che perlomeno potevano garantire livelli minimi di assistenza o qualche sussidio specie nei confronti dei più disagiati, ma anche da insane politiche energetiche nazionali, anche quelle degli ultimi anni che continuano a privilegiare le fonti fossili che in quanto tali sono destinate ad esaurirsi e ad un aumento continuo e costante dei costi, a danno delle cosiddette rinnovabili. È evidente, che anche in Italia come nel Regno Unito, siano le lobby dei petrolieri e dei magnati del “gas naturale” ad influenzare tali assurde strategie energetiche che porteranno ancora più danni nel corso dei prossimi anni.
Agli italiani non resta che affidarsi alle bizzarrie del tempo, sperando in inverni miti anche in futuro a meno che il prossimo governo non cambi rotta. Ma anche in questo, per ciò che si prepara all’orizzonte, lasciateci il beneficio di dubitare.

martedì 1 gennaio 2013

Pubblicità' Kilocal

COMUNICATO STAMPA

Pubblicità Kilocal: censurata per la quinta volta la campagna pubblicitaria dell'integratore alimentare di Pool Pharma.

Censurata per l'ennesima volta la pubblicità di KilocalArmonia donna in data 18 dicembre 2012.
L'integratore alimentare di Pool Pharma contiene un estratto di trifoglio rosso che secondo l'azienda "aiuta a ridurre il calo del desiderio", e serve"per ritrovare l'equilibrio e l'armonia della coppia". Oggettivamente secondo l'Istituto di autodisciplina pubblicitaria il messsaggio pubblicizza effetti e proprietà che esulano da quelli ad esso riconoscibili. Parole come per ritrovare l'equilibrio e l'armonia della coppia", "aiuta a ridurre i cali di desiderio" conferiscono al prodotto proprietà non dimostrate. Siamo di fronte a frasi senza senso prive di supporto scientifico che Kilocal usa abitualmente nelle sue pubblicità. Anche la promessa di "combattere vampate di calore e sbalzi d'umore" è assolutamente inventata.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” oramai l'integratore alimentare di Pool Pharma da anni colleziona censure che con quest’ultima arriva a cinque e nonostante il corposo numero di condanne continua a raccontare bugie nei messaggi per motivi affini. Infatti nel 2002 l’Antitrust condanna lo slogan in cui si diceva che“basta una pillola: di Kilokal per sconfiggere il grasso”. Succesivamente nel 2003 perché l’integratore veniva descritto come “la compressa del dopopasto”, che ha la proprietà di eliminare le calorie in eccesso prima che si depositino sotto forma di grassi “; nel 2004 poiché vengono ritenute ingannevoli le parole di uno spot che invita a “Non rinunciare al piacere della tavola, Kilokal preso dopo i pasti... riduce le calorie" e nel 2010 l'Antitrust censura il messaggio “Non rinunciare al piacere della tavola! Kilocal, preso dopo un pasto abbondante, riduce le calorie e sgonfia la pancia” condannando la società Pool Pharma a una multa di 200 mila euro.